Quali tartarughe marine nel Mediterraneo?

Il Mar Mediterraneo ha 46.000 km di coste e copre l’1% della superficie totale dell’oceano. Ben noto come un hotspot di biodiversità globale, ospita sei delle sette specie di tartarughe marine che vivono sul nostro pianeta. Seguire da vicino la ricerca su questi rettili marini ci aiuta a conoscerli meglio per poterli proteggere meglio.

Le sei specie presenti nel Mediterraneo

La tartaruga loggerhead è la più comune, seguita dalla tartaruga verde e poi dalla tartaruga leatherback, nota per essere la tartaruga più grande del mondo. Più rara, la tartaruga Kemp’s ridley è stata vista per la settima volta nel 2015 e la tartaruga embricata è stata vista solo sei volte fino ad oggi.

Nel 2014 a Oropesa del Mar (Spagna), una tartaruga spiaggiata è stata formalmente identificata. È la tartaruga olive ridley (Lepidochelys olivacea). In totale, non meno di sei delle sette specie di tartarughe marine esistenti sul pianeta sono presenti nel Mediterraneo.

Una distribuzione geografica ineguale

Le tartarughe Loggerhead, verdi e leatherback si trovano in tutto il Mediterraneo, ma la loro distribuzione non è uniforme a seconda della specie e del periodo dell’anno.

La tartaruga di mare occupa tutto il bacino, ma sembra essere più abbondante nella parte occidentale, dal Mare di Alboran alle Isole Baleari. Si trova anche al largo della Libia, dell’Egitto e della Turchia. La tartaruga verde è concentrata più a est, nel bacino levantino. Appare anche nel mare Adriatico e più raramente nella parte occidentale del Mediterraneo. Il leatherback è osservato in mare aperto in tutto il bacino, con una presenza più marcata nel Mar Tirreno, nel Mar Egeo e intorno al Canale di Sicilia.

Solo due specie si riproducono nel Mediterraneo

La tartaruga verde e la tartaruga di mare sono le uniche specie che si riproducono nel Mediterraneo, soprattutto nella parte orientale. I siti di nidificazione di Loggerhead si trovano in Grecia, Turchia, Libia, Tunisia, Cipro e Italia meridionale. Alcuni siti di deposizione delle uova sono stati osservati più a ovest, in Catalogna (Spagna), così come in Francia, a Saint-Tropez, dove è stato registrato il sito di deposizione delle uova più a nord della specie (Olivier, 2006).

La capacità innata di tornare a casa: l'homing

Ricerche e analisi dimostrano che non tutti i loggerhead osservati nel Mediterraneo sono nati nel bacino. Quasi la metà di loro, il 45-47%, nasce nell’Atlantico nord-occidentale, in Florida, Georgia e Virginia, o a est, a Capo Verde, e poi viene a deporre le uova nel Mediterraneo.
Anni dopo, sono in grado di tornare al loro sito di origine. Questa capacità innata di certi animali di percorrere grandi distanze per tornare al loro luogo d’origine si chiama “homing”.

Una migrazione in America rivelata nel 2012

La migrazione delle tartarughe dal Mediterraneo agli Stati Uniti è stata dimostrata nel 2012 con un esemplare bandito sull’isola di Lampedusa, Italia, nel 2008. Fu solo quattro anni dopo che la tartaruga morta fu trovata sulla costa del Massachusetts. Questo evento conferma il carattere migratorio molto marcato delle tartarughe.

Basso mescolamento genetico per i loggerheads

Più della metà delle specie di loggerhead nascono nel Mediterraneo. Ci sono quindi due popolazioni geneticamente distinte: una nell’Atlantico e una nel bacino del Mediterraneo.

Queste due popolazioni sono caratterizzate da una bassa mescolanza genetica. Per quanto riguarda le tartarughe verdi, tutte quelle presenti nel Mediterraneo sono nate lì e fanno parte di una popolazione geneticamente isolata, senza alcuna connessione con altre popolazioni della stessa specie presenti altrove nel mondo.

Una deposizione di uova senza precedenti su una spiaggia del Var

Durante l’estate del 2016, una testa di toro è venuta a deporre le uova su una spiaggia del Var. Alcuni neonati sono così riusciti a raggiungere il Mar Mediterraneo grazie a un attento monitoraggio della deposizione delle uova. Permettere a un animale di raggiungere l’età adulta e di riprodursi è una delle azioni che l’uomo può mettere in atto per salvaguardare le tartarughe. Fatto questo, auguriamo loro una buona migrazione, dove l’istinto e le correnti li porteranno.

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